Il gladiolo è una pianta bulbosa perenne, fa parte della famiglia delle Iridaceae ed è originaria dell’Africa e del continente Euroasiatico, comprende circa 300 specie di cui 100 sono presenti nel nostro continente.
Conosciamo le sue caratteristiche
Il suo nome “gladiolus” deriva dal latino e significa “piccola spada”, nome attribuitogli per la forma spadiforme delle sue foglie.
Comunemente viene chiamato Gladiolo, Monachetta o Spadacciola.
I Gladioli sono piante che possono raggiungere altezze comprese tra 60 cm a 1,2 m.
Le foglie, di un colore verde scuro, sono sottili e appuntite all’estremità e ricordano appunto una corta spada romana.
Il fusto robusto fiorifero porta un’infiorescenza apicale a spiga, unilaterale.
I fiori a forma di trombetta allargata sono composti da 6 tepali: 1 centrale più alto, 3 più bassi ripiegati all’indietro e 2 laterali, situati dietro agli altri. I colori sono dei più svariati dai pastello ai più vivaci e spesso presentano più colori o un centro in contrasto col resto del fiore.La sua fioritura si ha tra maggio e settembre, in base al periodo di piantumazione e dura circa due settimane.
Come coltivarli
I buldi dei gladioli, chiamati cormi, devono essere messi a dimora da metà marzo a metà aprile. Il terreno ideale per far crescere al meglio le nostre piante deve essere leggero, piuttosto sabbioso ma fresco, in posizione soleggiata ma riparata dal vento per evitare che gli steli, molto lunghi rischino di spezzarsi.
Iniziamo preparando il terreno con una buona vangatura per eliminare erbacce e sassi, se il terreno fosse povero è consigliato concimarlo con un fertilizzante per bulbi.
I bulbi vanno interrati a circa 10 cm di profondità; l’innafiatura (più abbondante nei periodi caldi) dovrà cominciare 5-6 settimane dopo l’interramento dei bulbi. E’ opportuno inserire un tutore nel terreno così da poter sorreggere i fusti poichè arrivano anche ad altezze elevate.
Una volta coclusi questi semplici passaggi i gladioli non richiedono nessuna cura particolare se non la sistemazione dei tutori man mano che crescono.
Conservare i bulbi
E’ fondamentale che quando si recidono i fiori non venga tagliato il fogliame che consente al bulbo di creare le riserve nutritive per la piantumazione e la fioritura successiva.
Una volta appassito il fiore è possibile reciderlo continuando a tenere il bulbo nel terreno fino a che le foglie non cominciano a diventare gialle (circa Ottobre); a questo punto si può tagliare il fusto a 1 cm circa dal bulbo estirpando quest’ultimo dal terreno cercando di non danneggiarlo e lo si lascia asciugare per circa 10 giorni. Infine si mettono in cassette che dovranno essere riparate dal freddo e di tanto in tanto si controlla e si scartano i bulbi danneggiati o malati.
L’anno successi nel mese di Marzo si può ripetere la procedura per avere una nuova e bellissima fioritura.
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