Le piante che generalmente compriamo nel periodo natalizio sono talee coltivate in serra e vanno tenute in appartamento, dove possono godere di temperature più miti, sopportano anche temperature più basse, l’importante è che siano sempre riparate dal gelo e che non subiscano sbalzi di temperatura troppo bruschi. Non hanno bisogno di particolari cure se non un’ annaffiatura costante, quando cominciamo a vedere che il terreno inizia ad asciugarsi provvediamo a fornirgli dell’acqua fresca, senza però esagerare. Non amano molto il sole diretto ma più ambienti molto luminosi. Un’abitudine molto salutare per la nostra Euphorbia Pulcherrima è la sostituzione del vaso, sempre un pochino più ampio, in primavera. Altra abitudine ben accetta è la concimazione ogni 20 giorni circa, senza però esagerare.
Un fiore segreto
Come già detto in precedenza i fiori della Stella di Natale sono dei piccoli bottoncini di colore giallo, le foglie che assumono quel tipico colore rosso sono in realtà brattee. Le piante di Euphorbia pulcherrima fioriscono in inverno, quando le ore di luce sono minori, per ottenere una sana e bella fioritura è necessario fornire luce naturale (mai artificiale) per circa 6-8 ore al giorno, oltre ad annaffiature e concimazioni regolari.
Questa pianta col passare del tempo tende a perdere le foglie più basse arricchendo le parti superiori con foglie sempre nuove, questo porta ad avere una pianta poco decorativa, soprattutto se la si vuole tenere in casa. Per ovviare a questo problema non serve altro che, ogni primavera, fare una piccola potatura andando ad eliminare circa un terzo del rami, con questo passaggio la parte rimanente si arricchirà di nuovi germogli creando un effetto più compatto. Nel momento della potatura dai rami fuoriesce del lattice che può risultare irritante per pelle e occhi, è consigliabile subito dopo il taglio passare un panno di microfibra inumidito con dell’acqua tiepida per fermarne la fuoriuscita.
Tra Storia e Leggenda
Era la vigilia di Natale, in fondo alla cappella, Lola, una piccola bimba messicana, in lacrime pregava: “Per favore Dio mio, aiutami! Come potrò dimostrare al bambino Gesù che lo amo? Non ho niente, neanche un fiore da mettere a piedi del suo presepe “D’un colpo apparve una bellissima luce e Lola vide apparire accanto a lei il suo angelo custode. “Gesù sa che lo ami, Lola, lui sa quello che fai per gli altri. Raccogli solo qualche fiore sul bordo della strada e portalo qui” disse l’angelo. “Ma sono delle cattive erbe, quelle che si trovano sul bordo della strada” rispose la bambina. “Non sono erbe cattive, sono solo piante di cui l’uomo non ha ancora scoperto quel che Dio desidera farne” disse l’angelo con un sorriso. Lola uscì e qualche minuto più tardi entrò nella cappella con in braccio un mazzo di verdure che depositò con rispetto davanti al presepe, in mezzo ai fiori che gli altri abitanti del villaggio avevano portato. Poco dopo nella cappella si sentì un breve sussurro, le erbe cattive portate da Lola si erano trasformate in bellissimi fiori rossi, rosso fuoco. Da quel giorno le stelle di Natale in Messico sono chiamate “Flores de la Noce Buena”, fiori della Santa Notte. Nel 1825, Joël Poinsett (da cui ne deriva uno dei nomi con cui viene chiamata l’Euphorbia pulcherrima), ambasciatore americano in Messico, riportò in America semi di stelle di Natale e le fece conoscere in tutto il mondo.
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